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Sicurezza sul lavoro - 10 cose da sapere


Sicurezza sul lavoro - 10 cose da sapere

Sicurezza sul lavoro: 10 cose che devi sapere. Dalla normativa di riferimento alle figure coinvolte, fino ai requisiti obbligatori e alle sanzioni per la mancata formazione.

 



 

La sicurezza sul lavoro è un aspetto di fondamentale importanza per qualsiasi azienda, indipendentemente dal settore in cui opera

Garantire un ambiente di lavoro sicuro è essenziale per preservare la salute e l'integrità dei dipendenti, nonché per evitare incidenti e infortuni che potrebbero avere conseguenze gravi per le persone coinvolte e per l'azienda stessa. 

In questa guida, esploreremo i 10 principali concetti legati alla sicurezza sul lavoro, tra cui le normative che la regolano e le figure cinvolte nella sua gestione.

 

1. Cosa si intende per sicurezza sul lavoro

La sicurezza sul lavoro si riferisce a tutte le misure, i protocolli e le procedure adottate per garantire la protezione della salute e dell'integrità dei lavoratori all'interno dell'ambiente lavorativo. 

Questo include l'identificazione e la valutazione dei rischi specifici legati alle attività svolte, nonché l'attuazione di misure preventive per prevenire l'insorgere di eventi dannosi.

La sicurezza sul lavoro ha due dimensioni fondamentali:

  • la prevenzione, che si concentra sulle misure volte ad evitare che si verifichino eventi dannosi;

  • la protezione, volta a limitare le conseguenze negative in caso di eventi dannosi che si verificano nonostante le misure preventive adottate.

 

2. La normativa di riferimento per la sicurezza nei luoghi di lavoro in Italia

La normativa che regola la sicurezza sul lavoro in Italia è vasta e complessa. 

Il principale riferimento normativo è il Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008, noto come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro

Questo decreto ha sostituito, abrogato e assorbito tutte le normative precedenti, e si propone di semplificare e razionalizzare gli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro.

Il Testo Unico stabilisce una serie di principi e obblighi per i datori di lavoro, i lavoratori e tutti coloro che operano in ambito lavorativo. 

Alcuni degli aspetti chiave della normativa includono la valutazione dei rischi, la formazione e l'informazione dei lavoratori, la nomina di figure specifiche per la gestione della sicurezza aziendale e la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischi particolari.

 

3. I principi fondamentali della sicurezza sul lavoro in Italia

I principi fondamentali su cui si basa il sistema della sicurezza sul lavoro comprendono i seguenti punti.

  • Valutazione dei rischi: analizzare e valutare i potenziali rischi per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

  • Mitigazione dei rischi: eliminare o ridurre i rischi identificati agendo direttamente sulla loro fonte.

  • Controllo delle sostanze pericolose: limitare l'uso di sostanze nocive nei luoghi di lavoro per garantire la sicurezza degli operatori.

  • Esami medici periodici: effettuare regolarmente controlli sanitari per monitorare lo stato di salute dei lavoratori e prevenire eventuali rischi correlati all'ambiente di lavoro.

  • Formazione e informazione dei lavoratori: fornire formazione e informazioni dettagliate ai lavoratori in merito alle pratiche di sicurezza sul lavoro.

  • Formazione dei rappresentanti della sicurezza aziendale: garantire che i rappresentanti aziendali, responsabili della sicurezza, siano adeguatamente informati e formati per svolgere il loro ruolo in modo efficace.

  • Consultazione dei rappresentanti per la sicurezza: coinvolgere attivamente i rappresentanti della sicurezza nelle decisioni aziendali, consultandoli e rendendoli partecipi della situazione corrente.

  • Implementazione di misure di sicurezza adeguate: programmare e mettere in atto misure di sicurezza adeguate in base alle valutazioni dei rischi, garantendo un ambiente di lavoro sicuro.

  • Monitoraggio dell'effettiva efficacia: vigilare costantemente sull'efficacia e sull'applicazione concreta delle misure di sicurezza per assicurare un ambiente lavorativo sicuro nel tempo.

 

4. Quando è obbligatoria?

L’obbligo della sicurezza sul lavoro è esteso a tutte le aziende, indipendentemente dalla loro dimensione o settore di attività, che hanno almeno un dipendente.

Per “dipendenti” si intendono tutti i lavoratori e figure assimilabili, che comprendono:

  • soci lavoratori di cooperative o società;

  • tirocinanti e apprendisti;

  • studenti coinvolti in programmi di alternanza scuola-lavoro;

  • partecipanti a corsi di formazione professionale;

  • volontari;

  • lavoratori a progetto e a chiamata.

 

 

5. Adempimenti principali per le aziende italiane

Le aziende hanno diversi obblighi per garantire la sicurezza sul lavoro dei propri dipendenti. 

Il datore di lavoro ha la responsabilità principale di assicurarsi che vengano adottate le misure necessarie per prevenire rischi e proteggere la salute dei lavoratori. 

Di seguito alcuni dei principali adempimenti a carico del datore di lavoro e delle aziende.

 

Valutazione dei rischi 

Il datore di lavoro deve effettuare una valutazione dei rischi presenti nell'ambiente lavorativo e adottare misure preventive adeguate per eliminarli o ridurli al minimo. 

Questo può includere l'implementazione di procedure di sicurezza, l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale e l'adozione di misure di sicurezza specifiche per ogni settore.

 

Formazione e informazione

Le aziende devono fornire formazione specifica in materia di sicurezza sul lavoro ai propri dipendenti, in base al loro ruolo e alle mansioni svolte

È importante che i lavoratori siano pienamente consapevoli dei rischi connessi al loro lavoro e delle misure di sicurezza adottate per affrontarli.

 

Nomina delle figure della sicurezza

Il datore di lavoro deve nominare le figure necessarie per garantire la corretta gestione della sicurezza aziendale. 

Queste figure, come descritto nel paragrafo successivo, possono includere RSPP, RLS e medico competente.

 

Sorveglianza sanitaria

È prevista la sorveglianza sanitaria dei lavoratori che sono esposti a rischi particolari per la loro salute a causa dell'attività lavorativa. 


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6. Le figure principali della sicurezza in azienda

La gestione della sicurezza sul lavoro coinvolge diverse figure con responsabilità specifiche. 

Tra le principali figure coinvolte troviamo:

  • il datore di lavoro, responsabile principale della sicurezza dei lavoratori all'interno dell'azienda. È suo compito assicurarsi che vengano adottate le misure necessarie per garantire un ambiente di lavoro sicuro e proteggere la salute dei dipendenti.

  • Il Preposto alla sicurezza, è colui che sovrintende e controlla l'attività lavorativa e i lavoratori, garantendo l'applicazione delle direttive ricevute dai dirigenti o dal datore di lavoro.

  • Il Dirigente per la sicurezza, organizza l’attività lavorativa e vigila sull’operato dei lavoratori e, se presente, del preposto.

  • Addetti alle emergenze, includono i lavoratori preventivamente nominati e formati per gestire in modo adeguato le situazioni di emergenza, e intervenire prontamente in caso di incendio o infortunio.

  • Il medico competente, responsabile della sorveglianza sanitaria deve stabilire lo stato di salute dei lavoratori e decidere l'idoneità alla mansione.

 

7. Chi deve fare i corsi per la sicurezza sul lavoro

I corsi di formazione per la sicurezza sul lavoro rappresentano un requisito imprescindibile per tutti coloro a cui il D.Lgs 81/08 assegna un ruolo di rilevanza nell'organizzazione della sicurezza aziendale. 

Il datore di lavoro è tenuto ad assicurarsi che ogni lavoratore riceva un’adeguata formazione, sia di natura generale che in riferimento ai rischi specifici connessi all'attività svolta.

La formazione e, se previsto, l'addestramento pratico deve essere svolta:

  • all'inizio del rapporto di lavoro;

  • nel caso di trasferimento o cambiamento di mansione;

  • se si introducono nuove attrezzature o nuove sostanze pericolose nell’attività lavorativa.

 

Questi corsi, accompagnati da aggiornamenti obbligatori e in alcuni casi sessioni di addestramento pratico, sono progettati in base al livello di responsabilità e ai compiti specifici attribuiti alla figura coinvolta. 

La loro durata, il contenuto e gli argomenti trattati sono calibrati tenendo conto del livello di rischio presente nell'ambiente di lavoro.

È fondamentale sottolineare che la formazione non è solo una misura cautelare per tutelare la salute e l'integrità dei lavoratori, ma è un obbligo di legge previsto dall’Articolo 37 del D.lgs 81/08

In questo contesto, la responsabilità di coprire i costi associati a tali corsi non ricade sui lavoratori, bensì sul datore di lavoro.

I corsi devono avvenire nell'orario di lavoro, garantendo la massima efficacia nella formazione.

Eventuali mancanze o inadempienze in merito agli obblighi formativi previsti dalla normativa comportano sanzioni dirette nei confronti del datore di lavoro.

 

 

8. Quali sono le sanzioni per la mancata formazione in sicurezza sul lavoro

In Italia, la mancata adesione agli obblighi formativi in materia di sicurezza sul lavoro può comportare una serie di sanzioni di diversa entità, che riflettono la gravità dell'infrazione e l'importanza della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Le sanzioni possono variare da multe pecuniarie fino alla sospensione temporanea o definitiva delle attività aziendali, nei casi più gravi. 

La responsabilità di garantire la formazione ricade principalmente sul datore di lavoro, il quale è soggetto a sanzioni proporzionate all'entità della trasgressione e alla dimensione dell'azienda.

Inoltre, le sanzioni possono coinvolgere anche altre figure aziendali, come i dirigenti e i preposti, che hanno responsabilità specifiche nella gestione della sicurezza sul lavoro. 

La mancata formazione può essere interpretata come inadempienza alle normative. In base alle circostanze, si possono adottare misure di carattere penale, oltre a quelle di carattere amministrativo.

Ecco a quanto ammontano le sanzioni per la mancata formazione delle principali figure in azienda.

  • Lavoratori: arresto da 2 a 4 mesi oppure ammenda da 1.474 a 6.388 Euro.

  • RSPP: arresto fra 3 e 6 mesi oppure l'ammenda da 2.740 a 7.014 Euro.

  • RLS: arresto fra 3 e 6 mesi oppure l’ammenda da 2.740 a 7.014 Euro.

  • Dirigenti e preposti: arresto da 2 a 4 mesi oppure ammenda da 1.474 a 6.388 Euro.

  • Addetti alle emergenze: arresto da 2 a 4 mesi oppure ammenda da 1.474 a 6.388 Euro.

 

9. Chi è il Responsabile della sicurezza sul lavoro?

Il datore di lavoro assume il ruolo di garante e responsabile legale della salute e sicurezza sul lavoro all'interno della propria azienda. 

È tenuto a conformarsi alla normativa vigente per assicurare l'effettiva implementazione di misure preventive e operative, atte a mitigare o eliminare qualsiasi rischio per i lavoratori.

Ha il dovere di fornire un ambiente di lavoro sicuro, l'obbligo di informare e formare i dipendenti sui potenziali rischi presenti nell'ambiente lavorativo, e l'incarico di vigilare sull'osservanza delle normative antinfortunistiche da parte dei lavoratori. 

Inoltre, è responsabile della redazione del Documento di Valutazione dei Rischi - DVR.

In alcune circostanze, il datore di lavoro può decidere di assumere direttamente il ruolo di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, frequentando personalmente il corso specifico per RSPP datore di lavoro.

 

10. Chi può insegnare la sicurezza sul lavoro?

La norma di riferimento è l’Allegato A dell’Accordo Stato Regioni del 7 luglio 2016, dove vengono individuati i soggetti formatori autorizzati in materia di sicurezza. 

Tra questi, ritroviamo:

  • Regioni e Province Autonome;

  • Enti di Formazione Accreditati, conformemente al modello di accreditamento specifico di ogni Regione;

  • Associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, e organismi paritetici, limitatamente allo specifico settore di riferimento.

 

In quest’ultimo caso, è importante che il datore di lavoro verifichi la sussistenza del requisito di rappresentanza, che garantisce la validità dei corsi effettuati in funzione di uno specifico settore di riferimento. 

Viceversa, per gli Enti di Formazione Accreditati, la validità della formazione è certificata per qualsiasi settore da un’autorizzazione regionale. Avendo seguito un rigido iter di accreditamento, non necessitano di alcun ulteriore controllo.

 

 

Garantire un ambiente di lavoro sicuro non solo protegge la salute e l'integrità dei dipendenti, ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo. 

Le aziende sono tenute a rispettare le normative vigenti, adottando misure preventive adeguate per prevenire i rischi e proteggere la salute dei lavoratori. 

Investire nella sicurezza sul lavoro rappresenta un impegno diretto nel miglioramento dell'ambiente lavorativo e contribuisce in modo significativo al successo a lungo termine dell'azienda.

 

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